Come potete notare sto allentando un po' la presa con la lettura, ciò però non toglie che sia ancora una delle mie passioni principali.
Ho acquistato questo libro durante l'ultima fiera del libro qui a Torino, incuriosita dalla copertina e dall'autore presente nello stand di DarkZone.
È passato un po' di tempo dall'acquisto ma finalmente mi sono decisa ed ho aperto la mia copia del romanzo.
Appena ho cominciato la lettura mi sono trovata davanti un tipo di scrittura che mi ha fatto girare la testa, questo perchè il ritmo di scrittura è "accelerato". Mi spiego meglio: ogni frase è composta di un massimo di 5-6 parole. Dopo il terzo capitolo mi sono dovuta fermare a riprendere fiato, manco avessi corso per tremila metri stando sotto i quattro minuti per chilometro, sembra di leggere un telegramma (ogni tanto mi scappava uno "stop" alla fine di qualche frase al posto del punto).
Una cosa mi ha davvero demoralizzata: l'uso continuo di parolacce, cosa che io non tollero e lo sapete bene ormai.
La trama è bella: la continua lotta tra bene e male, l'attrazione tra essi perchè comunque l'uno non può esistere in assenza dell'altro, un classico rivisto in un'altra chiave.
Mi è piaciuto il fatto che la storia sia narrata da più punti di vista, diverso per ogni capitolo, ma il modo in cui è stata strutturata la narrazione non lascia molto trasparire i personaggi a mio parere, questo perchè, come dicevo prima, mi sono dovuta fermare sovente a riprendere fiato e poi perchè i personaggi stessi lasciano trasparire poco della loro personalità.
Mi spiace, ma questo libro ha un po' deluso le mie aspettative. Ti prego Valerio, non me ne volere per questo.
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