Una nuova personalità, nuovi gusti e un nuovo punto di
vista! Benvenuta! Partiamo!
nome
Maria Cristina Di Buduo
sei un
lettore o un autore?
Entrambi.
Quali sono
le tue letture preferite?
Saltello tra il fantasy e la fantascienza.
Quale
genere scrivi?
Fantasy.
Quando hai
iniziato a scrivere?
Non me lo ricordo precisamente, poco prima dell’adolescenza.
Cosa ti ha
spinto a mettere nero su biancoi tuoi pensieri?
Due cose, credo: di sicuro la voglia di sperimentare una
cosa mai fatta prima, per capire se sarei stata in grado di costruire e
sostenere una storia plausibile dall’inizio alla fine. E il fatto che
probabilmente non avessi niente di meglio da fare.
Parlami
del tuo libro preferito (che hai letto) e perché ti è piaciuto tanto
Questa è difficile. Ce ne sono tanti che rileggo spesso
perché non riesco a staccarmi dai rispettivi mondi. Dovendo restringere il
campo… forse Gli inganni di Locke Lamora, di Scott Lynch. E’ intelligente,
quasi machiavellico, pieno di sarcasmo ed è meglio leggerlo a stomaco pieno,
perché certe descrizioni fanno venir fame! Uno dei tantissimi pregi di Scott
Lynch è il non dire “Tizio e Caio erano molto amici”, ma il farlo provare al
lettore.
Qual è il
tuo personaggio preferito in assoluto? Perché?
Senza bisogno di pensarci: Isaac Vainio, di Libriomancer. E’
un bibliotecario, ma anche uno scienziato, è curioso fin quasi
all’autolesionismo, è entusiasta, ed è un nerd. Credo che abbia anche dei
difetti, ma non mi vengono in mente.
Parlami
del tuo lavoro di autore e delle tue opere
E’ tutto nato per caso. Ho un rapporto abbastanza
conflittuale con la scrittura, rispetto profondamente quest’arte, ma certe
volte preferisco fare altro. Perché non è solo unicorni e brillantini, è
soprattutto studio, sudore e impegno. Un paio di anni fa ero a casa con un
ginocchio sfasciato, ho visto l’annuncio di un concorso e ho deciso di
provarci, perché in questa occasione sicuramente non avevo niente di meglio da
fare! E’ nato un racconto ambientato in una sorta di dimensione (per non dire
discarica) dove finiscono i personaggi che non ce l’hanno fatta, perché il loro
autore non ha più concluso la storia o ha abbandonato la scrittura. Mi sono
qualificata seconda nella mia categoria e la casa editrice mi ha chiesto di
visionare altro materiale. Ed è qui che è arrivato Logastellus, una raccolta di
sette racconti piuttosto eterogenei: si va dall’urban fantasy a qualcosa di più
classico, arrivando anche allo steampunk. La varietà di racconti è stato un
problema al momento di scegliere il titolo, perché non si riusciva a trovare
qualcosa che li accomunasse, e man mano che la scadenza si avvicinava, io e
l’editore eravamo sull’orlo di una crisi di nervi. Poi ho letto questa parola,
Logastellus, e ho capito che non me ne sarebbe capitata una migliore.
Logastellus indica una persona il cui amore per le parole supera la conoscenza
delle parole stesse. E, in definitiva, il motivo per cui lettori, autori ed
editori fanno quello che fanno.
Quanto
della tua personalità c’è nei tuoi personaggi?
Direi abbastanza, sia in quelli positivi che in quelli
negativi.
I
personaggi rispecchiano le personalità di altre persone che conosci?
Non ci ho mai riflettuto, ma non mi sembra.
Vuoi
condividere con me il link per
acquistare il tuo libro?
http://www.ibs.it/code/9788863967180/di-buduo-maria-c/logastellus.html
Invieresti
a un blogger il tuo lavoro per una recensione?
Dipende dal blogger.
Prediligerei quelli che si occupano di fantasy, per ovvie ragioni, quelli
di cui mi piace lo stile.
Se si, se
il tuo lavoro non piacesse al blogger e scrivesse una cattiva recensione, come
la prenderesti?
Bisogna partire dalla consapevolezza che non si può piacere
a tutti, e bisogna dare il giusto peso alle recensioni. Ho letto libri che non
mi sono piaciuti per vari motivi, ma che amici hanno apprezzato. Questo non
vuol dire che il libro era brutto, semplicemente che non faceva per me, o che
non era il momento giusto per leggerlo. Un recensore deve, per quanto
possibile, distinguere tra la sua opinione personale e la sua opinione
obiettiva. Non è facile e il confine è sottile, ma c’è. La critica negativa poi
deve essere argomentata, altrimenti è aria lessa.
Quanto
conta per te la copertina di un libro?
Un bel niente di niente. Ho letto libri meravigliosi con delle
copertine ignobili e viceversa. Per esempio apprezzo molto il lavoro di
Barbieri, ma non ho mai letto un libro con una sua copertina. Difficilmente mi
soffermo sulla copertina quando scelgo il libro di un autore che non ho mai
letto. Non leggo mai neanche la trama. Se il libro mi attira, apro a caso,
leggo un paio di righe e decido.
Quanto
incide il genere sulle vendite?
In Italia? Molto più di quanto dovrebbe. Qui questo genere è
ancora considerato “da bambini”, anche se non riesco a capirne il motivo, e
probabilmente non lo capirò mai. Qualche anno fa, Terry Pratchett (autore
fantasy inglese da qualcosa come 60 milioni di copie vendute nel mondo) è
venuto in Italia, quando ha scoperto che i suoi libri venivano tenuti nel
reparto bambini, è scoppiato il finimondo. Questo non per sminuire il valore di
una storia per bambini, sia chiaro, ma è una declassificazione che viene fatta
proprio dagli esponenti della “grande letteratura” (passami il termine, non me
ne viene in mente un altro). Gli stessi che venerano la Divina Commedia,
un’opera che, se venisse pubblicata oggi, starebbe tra i romanzi fantasy.
Perché possiamo parlare di metafore e rime per ore, ma rimane la storia di un
tizio che si fa guidare da un fantasma attraverso tre regni ultraterreni.
Ci sono
autori italiani che ti piacciono? Perché?
C’è un esercito di autori italiani che vale la pena leggere.
La produzione fantasy italiana è di ottima qualità e piuttosto variegata. Il
primo che mi viene in mente è Luca Tarenzi, che seguo fin dal suo esordio, mi
piace perché le sue storie non sono mai una simile all’altra. Poi mi viene in
mente Aislinn, che con Angelize I e II ha raccontato uno scontro tra angeli e
semi-angeli molto particolare, e la sua descrizione della Dea è magistrale.
Susanna Raule, perché il suo Commissario Sensi va conosciuto e basta. Al
momento sto leggendo La principessa sbagliata di Ester Trasforini, risate
assicurate.
Hai
qualche titolo da consigliare ai lettori di questo blog?
Oltre i succitati autori e relative produzioni, sicuramente
Libriomancer di Jim C. Hines, edito in Italia da La Ponga. Pan, di Francesco Dimitri, una storia che
comincia un po’ così, ma quando arriva Nonno ingrana la quinta e non riesci a
metterlo giù fino alla fine. Potrei
andare avanti a lungo, ma questo è un ottimo inizio.
grazie Maria Cristina! è stato davvero un piacere!!!
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