..ma a me piace anche il cinema..

giovedì 27 dicembre 2018

Lorien Legacy - di Pittacus Lore

Buon pomeriggio cari lettori!
Mi scuso per la prolungata assenza, ma le cose da fare aumentano e il tempo diminuisce.
Avevo tante recensioni pronte, solo da trascrivere e pubblicare, quindi comincio da qui.
Ho letto, spalmata nel tempo, tutta la saga di Lorien (sette libri) e ora sono pronta a darvi le mie impressioni.
Il primo volume l'ho divorato ("sono il numero quattro") e mi è piaciuto davvero tanto: la storia è ben scritta, la trama avvincente, il ritmo mai noioso.
Si tratta di un genere che non leggo spesso, mi sono imbattuta in poche storie di alieni nel mio percorso di lettrice, però l'ho trovato molto originale rispetto, non so, a tutti i film che passa Hollywood per esempio. Meglio non parlare del film ispirato al primo libro di questa saga: una schifezza pari solo a Shadowhunters, tanto che mi chiedo come l'autore in questo caso, e l'autrice nel secondo, abbia potuto accettare una trasposizione cinematografica tanto scadente e lontana dalla storia scritta.
Va bene, torniamo alla saga.
Il secondo volume ("il potere del numero sei") è più o meno sulla stessa linea del primo, stesso ritmo, suscita la stessa voglia di andare avanti anche a costo di non cenare. La storia comincia a svilupparsi e si scoprono dettagli importanti, i personaggi cominciano a delinearsi e la trama si infittisce.
Arrivati al terzo libro ("la vendetta del numero nove") la storia comincia a perdere. Perde in azione, perde di attrattiva, perde ritmo. Ho cominciato a non poterne più di determinati avvenimenti "allunga brodo" messi lì senza un motivo reale.
Con il quarto ("la sfida del numero cinque") comincia il vero e proprio declino. I personaggi ormai sono chiari, le dinamiche sono tutte tracciate, ma nonostante questo, servono altri tre libri per arrivare al punto.
Ho cominciato davvero a perdere interesse con il quinto volume ("il ritorno del numero sette") che è l'allunga brodo dell'allunga brodo. Un continuo "loro vengono catturati, noi andiamo a salvarli" e viceversa.
Il fondo viene toccato con il sesto libro ("il destino del numero dieci") che è il preludio per la fine della saga stessa: ho cominciato a contare le pagine che mi separavano dalla fine nella quale, finalmente, accade qualcosa di diverso. Pensavo finissero lì invece, arrivata in fondo al volume, ho scoperto a malincuore che ci fosse ancora un "capitolo conclusivo" ("tutti per uno").
NOIA MORTALE!
Vorrei conoscere la persona che ha dato il titolo a ogni libro: ti aspetti che "il potere del numero sei" parli principalmente di quello, o "la vendetta del numero nove" abbia a che fare con una vera e propria vendetta, invece no! Ti sbagli! Solo il primo volume, "sono il numero quattro", parla effettivamente del numero quattro.
Il finale l'ho trovato decisamente scontato, degno di una saga che, tutto sommato, risulta essere mediocre agli occhi di un lettore accanito.
Peccato: il mio rapporto con questa storia era partito davvero bene, ma se proprio vogliamo dirla tutta, sarebbero bastati al massimo quattro libri per raccontare tutto al meglio, senza troppi fronzoli inutili e senza vicende buttate lì per riempire le pagine (stavo per scrivere "per fare numero" ahahahahah).
Questa volta è dura capire se ne consiglio o meno la lettura: non lo so neanche io. Leggetela, la saga, se non avete grandi pretese e se non siete i tipi che dicono "Uh, che palle, ma non potevi evitare di scrivere questa parte inutile?". A me è capitato spesso.
Ma questo, come sempre, è solo il mio parere da lettrice.

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